Mondi Paralleli

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Quelle vittime (invisibili) della strada

di Marisa Melis

QUOTIDIANO SARDEGNA DEL 20 FEBBRAIO 2013

Scorgendo le notizie di cronache leggiamo di incidenti stradali dove ci sono morti e feriti.

Per i morti c’è il dolore enorme per i familiari, ma non si può fare niente.

I feriti?

Approfondendo l’argomento veniamo a conoscenza che circa 20 mila persone in Italia, a causa di questi incidenti diventano disabili gravi.

Sono 20 mila persone e altrettante famiglie che vedono la vita cambiata da un momento all’altro.

Si passa dalla normalità ad immergersi in un mondo fatto di ricoveri, interventi chirurgici, riabilitazione e tanto dolore.

Famiglie completamente coinvolte in problematiche che non dovrebbero appartenergli se ci fosse più attenzione nella guida.

Non basta che tu sia prudente, vada adagio, usi le cinture e la tua macchina sia completamente idonea a stare sulla strada.

Non basta se, arriva una macchina il cui autista si è un attimo distratto, magari per cambiare canale all’autoradio e succede l’irreparabile.

Ti viene addosso frontalmente o di fianco, l’auto che segue anch’essa non ha il tempo per evitare l’incidente e aggrava la situazione. Scoppiano gli airbag, il fumo si solleva, nella strada si sente l’odore delle gomme, gli occupanti delle auto vengono schiacciati contro le lamiere.

Silenzio, il silenzio che dura un attimo e che ha cambiato la vita per sempre a te, ai tuoi familiari e anche a chi ha causato l’incidente.

Fortunatamente il silenzio viene rotto dai passanti che, si danno da fare a chiamare il 118, i vigili del fuoco e le forze dell’ordine. Arrivano gli angeli, cioè i vigili del fuoco che con le loro attrezzature riescono ad estrarre i passeggeri e poi li affidano agli altri angeli, gli equipaggi delle ambulanze che fanno un primo soccorso.

Poi a sirene spiegate verso gli ospedali.

Nella strada rimangono le forze dell’ordine per i rilievi di legge, i carri attrezzi, mentre le ambulanze portano i feriti all’ospedale.

Niente sarà più come prima per quelle persone, quelle 20 mila persone che ogni anno ingrossano le file delle persone con disabilità.

Non si finirà mai di consigliare la prudenza a tutti.

La vita può cambiare in peggio per tutti, nessuno è esente.

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